Domenica 23 febbraio 2020 al Corno alle Scale è stato celebrato il 75° anniversario dell’Operazione “Encore”, l’offensiva militare che porto gli alleati della 10th Mountain Division americana, i brasiliani della FEB e i partigiani allo sfondamento della Linea Gotica tedesca che portò in poco più di 2 mesi alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale in Italia.
Una brillante operazione militare che iniziò la sera del 18 febbraio 1945 con l’assalto a sorpresa delle postazioni tedesche asserragliate lungo le vette di Riva Ridge (i Monti della Riva) che controllavano strategicamente l’intera zona e al conseguente attacco principale delle due montagne da conquistare: Monte Belvedere e Monte Castello.
Fu una battaglia cruenta che portò al sacrificio di molte giovani vite.
Con l’evento DAYS OF GLORY abbiamo quindi voluto ricordare quelle gesta eroiche che ci hanno donato la libertà.
L’evento articolato su due diverse giornate prevedeva una camminata della memoria a Monte Belvedere giovedì 20 febbraio e la manifestazione principale domenica 23 febbraio, con la parata d’onore sugli sci dei maestri del Corno alle Scale i quali, nella loro discesa sulla pista principale del Corno, hanno sventolato le bandiere delle nazioni alleate coinvolte nel conflitto.
Ad allietare l’atmosfera di questa cerimonia è stato il Coro di Monte Pizzo che, come nella scorsa edizione, ha offerto al pubblico un commovente repertorio di canti alpini.
C’è stato anche il momento delle riflessioni grazie alle testimonianze di Val Rios, figlio di Cruz Rios soldato americano della 10th Montain Division e Mario Pereira, figlio di Miguel Pereira soldato brasiliano della FEB, che hanno inviato i loro interventi via mail e che sono stati letti da Riccardo Fioravanti, organizzatore della manifestazione nonché presidente di Porretta Terme Way e di Appennino Experience. Hanno inoltre espresso la propria testimonianza anche Federico Pasquali rappresentante del Comune di Lizzano in Belvedere, Antonio Baruffi presidente dell’ANPI dell’Appennino Bolognese (Partigiani Italiani), Peter Gold ex SSgt. della Vermont Guard e 10th Mtn. Div. americana, Franco Capitani rappresentante dei Maestri di Sci del Corno alle Scale e Fabrizio Fioresi rappresentante del Coro di Monte Pizzo.
UNA SINCRONICITÀ DAVVERO SPECIALE
Peter Gold era già venuto in Italia 25 anni fa per partecipare ad un evento speciale della 10th Montain Division: “Return to Riva Ridge”, iniziativa nella quale Peter aiutò i veterani a scalare nuovamente, dopo 50 anni dalla guerra, le stesse montagne in cui ci fu l’epico assalto dell’inizio dell’Operazione “Encore”.
Una cosa molto bella è accaduta quando eravamo tutti a pranzo presso la Baita del Sole, ristorante sponsor della manifestazione. Proprio a fianco di Peter Gold era infatti seduto a mangiare Franco Torri, un alpino in pensione, tra i fondatori del Coro Monte Pizzo, che partecipò insieme a Peter 25 anni prima, all’organizzazione del ritorno dei veterani americani a Riva Ridge.
INTERVENTO DI VAL RIOS
10th Montain Division, Stati Uniti d’America
“Buongiorno,
mi chiamo Val Rios e sono uno dei passata presidenti dell’Associazione dei Veterani e Discendenti della 10th Mountain Division. Non sono in grado di stare con voi oggi per commemorare il 75° anniversario dell’Operazione Encore, ma mi è stato gentilmente chiesto di condividere alcune parole a nome della nostra organizzazione con voi.
Nel 1994 mio padre Cruz Rios (87 ° reggimento, compagnia K, 10th Mountain Division) tornò in Italia per la prima volta dalla fine della guerra. Lui e mia madre facevano parte del viaggio “Return to Italy”, sponsorizzato dalla 10th Mountain Division Association. Sei autobus carichi di veterani della 10th e le loro mogli hanno rivisitato i luoghi in cui i soldati hanno combattuto, qui, nelle montagne dell’Appennino. Alla fine del viaggio sono andato a prendere mia madre e mio padre all’aeroporto di Los Angeles e in 4 ore, li ho riportati a casa a Fresno. Per gran parte del viaggio verso casa, mio padre era in lacrime, ricordando i suoni della guerra e le visioni dei compagni caduti, in particolare il suo amico di buca, Fred Palmer. Sì, la guerra gli aveva lasciato un impatto devastante e in quel viaggio, riemersero molti degli incubi che aveva vissuto nel 1945.
Papà e io siamo tornati in Italia nel 2000 e questa volta, non fu solo un momento per ricordare, ma fu un viaggio di guarigione. Papà non solo è stato in grado di parlarmi degli eventi orribili della guerra, ma è stato anche in grado di raccontare molte, molte cose buone che ricordava. Mi disse come le persone li salutavano offrendo pane, formaggio e vino, specialmente mentre attraversavano la valle del PO. Mi disse come la gente lo accoglieva con un bacio su entrambe le guance e quanto fosse così diverso rispetto agli Stati Uniti dove, essendo di etnia messicana, vedeva spesso fontanelle per bere con insegne che dicevano: “No negri, no messicani, no cani.” Sì, il ritorno nel 2000 è stato un nuovo inizio per lui. Ha amato l’Italia e tutte le persone che abbiamo incontrato ed è stato in grado di tornare altre due volte prima della sua scomparsa nel 2016.
L’esperienza di mio padre non è unica. Tanti soldati che hanno combattuto in Italia sono tornati con ricordi piacevoli e spiacevoli. E nel corso degli anni, molti sono tornati in pace con quei ricordi.
Ma i soldati della seconda guerra mondiale stanno rapidamente svanendo e insieme a loro i loro ricordi. Il testimone è stato passato a me, a voi e alle generazioni future per ricordare gli eventi di così tanto tempo fa e per preservare la loro memoria ed eredità.
L’operazione Encore era un brillante piano militare. La presa di Riva Ridge, il monte Belvedere e Monte Castello da parte dei partigiani, della Forza di spedizione brasiliana e della 10th Mountain Dvision furono a dir poco un miracolo. Fu l’inizio del crollo della Linea Gotica che preparò la strada per l’offensiva di primavera che portò alla fine della guerra in Italia.
Quindi grazie, in occasione del 75 ° anniversario dell’Operazione Encore, a tutti coloro che hanno preparato questo evento “DAYS OF GLORY”. A nome dei veterani della 10th Mountain Division della Seconda Guerra Mondiale, i loro discendenti e i loro amici vi manifestiamo un sentito ringraziamento per aver ricordato le gesta eroiche dei nostri padri. E a tutti i civili, i partigiani coraggiosi e i soldati che hanno perso la vita su queste montagne, con onore e rispetto, diciamo PRESENTE!
SEMPRE AVANTI!”
INTERVENTO DI MARIO PEREIRA
FEB (Força Expedicionária Brasileira), Brasile
“Ringrazio l’organizzazione di questo evento che ha come fine portare la conoscenza di una parte della nostra storia nazionale, che si fonde con la storia internazionale e mondiale, alle persone che sono riunite in questo splendido scenario naturalistico per passare una giornata nel segno della Pace che quest’aria, questo panorama, portano dentro di se come un valore intrinseco e ineluttabile.
Il contesto storico che ha portato i nostri padri a lottare per un mondo più giusto, umano, attento ai bisogni dei meno forti e fondato su basi democratiche, deve essere un monito per noi tutti, di quanto inutili siano le guerre, di quanta sofferenza esse portino e che, in fondo, esse niente risolvono.
La storia è maestra, ma la storia dovrebbe essere praticata ogni giorno, ricordando ogni giorno che i nostri antenati lottarono contro un modello di società che si era instaurata dall’avvento di ideologie contorte e atte a prevaricare i popoli e sfruttare le masse a favore di pochi.
In quei tragici momenti, tra i più bui della storia umana, anche un paese lontano e neutrale come il Brasile si organizzò a furor di popolo e contro il volere del presidente che vedeva di buon occhio le grandi dittature che dominavano le nazioni del continente europeo.
La Forza Expedizionaria Brasiliana venne in Italia e lottò su queste montagne, non belle come oggi, ma devastate dalla guerra, insieme al nostro popolo, ai nostri padri, nonni, bisnonni, e portando oltre all’aiuto militare, una ventata di speranza e di ottimismo, dando il proprio contributo al ritorno della pace e della democrazia, non solo nel nostro paese l’italia, ma nel mondo intero.
La partecipazione del Brasile, la vittoria del popolo brasiliano in armi, regolarmente inquadrato nella 5a armata, dove il valore di quei soldati impavidi, ma gentili con la popolazione, viene ricordata dai pochi che ancora oggi possono raccontare quei momenti, ma non fa parte della storiografia mondiale e sono poche le pubblicazioni che raccontano questo.
Le giovani generazioni dovrebbero conoscere la storia, rimasta però relegata fino ad oggi ai soli racconti orali dei ragazzi di quei tempi. Ed è per questo che, raccolto il testimone da mio padre, un combattente della FEB, porto nelle scuole ed in tutti i contesti possibili questa vicenda storica dai grandi risvolti sociali.
Per questo le manifestazioni come quella odierna sono la dimostrazione che il riscatto storico della partecipazione degli eserciti “minori”, è un processo in cui tutti dobbiamo impegnarci e fare la propria parte.
Concludo ringraziando ancora gli organizzatori ed in particolare l’amico Riccardo Fioravanti, che si impegna, insieme al sottoscritto, per non far cadere nell’oblio tutta questa storia che vide in queste splendide montagne il palco funesto del conflitto.
Oggi queste montagne sono luogo di Pace e di serenità per molti.
Grazie a tutti.”
RINGRAZIAMENTI
Riccardo Fioravanti, nel ruolo di organizzatore dell’evento DAYS OF GLORY e di Presidente di Porretta Terme Way e di Appennino Experience, ringrazia per la preziosa collaborazione:
Val Rios e l’Associazione Veterani e Discendenti della 10th Mountain Division, Mario Pereira e la FEB (Força Expedicionária Brasileira), Antonio Baruffi presidente dell’ANPI Appennini Bolognesi, Peter Gold, Franco Capitani e i maestri di sci delle Scuole Corno alle Scale e Freestyle, Fabrizio Fioresi e il Coro di Monte Pizzo, Elio Pasquali, Vanes Pozzi, i Comuni di Lizzano in Belvedere e di Alto Reno Terme, l’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese, i Carabinieri di Lizzano in Belvedere, la Zerolupi S.r.l. Impianti di Risalita del Corno alle Scale, la Baita del Sole, l’Hotel Monte Pizzo, le Terme di Porretta, l’Hotel Roma e tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita di tale manifestazione.
Articolo di Riccardo Fioravanti, Presidente di Porretta Terme Way e di Appennino Experience